Alluce Valgo
Oggi le attuali tecniche anestesiologiche permettono di effettuare l’intervento di alluce valgo con delle semplici punturine direttamente sul piede ( loco-regionale) senza sentire alcun dolore, mentre per il decorso post-operatorio si utilizzano degli analgesici a lunga durata di azione per ridurre il tutto ad un semplice fastidio.
Artroscopia
Cisti tendinea piede
Buongiorno, le cisti tendinee molte volte dopo la loro rimozione possono recidivare(tornare), perché il peduncolo che genera queste è molto difficile da togliere, sicuramente non si risolve aspirandole oppure addirittura rompendole dall’esterno con pressione sulla pelle, in quanto andremo a risolvere solo temporaneamente e successivamente tornerà la cisti ancora più grande e pluriconcamerata, per quanto riguarda lo “sperone” dell’astragalo, quello sicuramente dipende dalla attività calcistica fatta in passato, a volte può dare delle limitazioni articolari della caviglia, questo è dovuto a ripetuti microtraumi che determinano poi una calcificazione della capsula articolare della caviglia in corrispondenza dell’astragalo, non credo sia inerente alla cisti o causa di questa, in quanto molto probabilmente la cisti viene al livello dell’articolazione cuneo- metatarsale, quindi più al centro del dorso del piede, un consiglio che le posso dare è quello di non aspirare ancora la cisti, mentre farei una RMN per fare un accurata diagnosi di partenza di quest’ultima cioè se sia una cisti articolare o tendinea e a quel punto deciderei che cosa fare A sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento Cordiali Saluti Dott. Fabio Treia
buona sera a lei, la tc ha messo in evidenza la presenza di un osteofita sull’astragalo(naso astragalico) che determina di solito una limitazione articolare nei movimenti di flessione dorsale(tirare il piede verso di se), a volte se molto pronunciato va eliminato con un intervento chirurgico o a cielo aperto oppure in artroscopia, l’evento scatenante può essere stata molto probabilmente l’attività calcistica. a sua disposizione Dott. Fabio Treia
Buongiorno a lei, semmai può essere successo il contrario, cioè la presenza della protuberanza ossea sull’astragalo ha determinato la formazione della cisti ( che le ricordo è una cisti tendinea ma non formata da tendine, ma sicuramente da materiale sieroso), sicuramente comunque se contatta il suo ortopedico le saprà dire meglio in quanto potrà visitarla. Sono comunque a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento. Le auguro una buona giornata Dott. Fabio Treia
GINOCCHIO SINISTRO
Buona Sera, mi scusi il ritardo nella risposta, l’area osteolitica può essere un reperto occasionale, non è stata eseguita una rmn perchè i mezzi di sintesi sono metallici? Inoltre l’articolarità quindi la mobilità del ginocchio a parte il dolore è buona oppure ci sono delle limitazioni articolari? il ginocchio quando fa male, sempre oppure in determinate condizioni?? a sua completa disposizione per qualsiasi chiarimento Dott. Fabio Treia
Mi scusi il ritardo ma non avevo visto la sua risposta, le ho chiesto gli esami ematochimici in quanto le devo dire la verità la persistenza del dolore a molti mesi dall’intervento chirurgico non è normale allora pensavo ad una possibile infezione subdola che però può dare dolore persistente A sua completa disposizione
Buona sera un infiammazione dopo tutto questo tempo e dopo tutta la fisiochinesiterapia effettuata mi sembra un pochino strano, se non li ha fatti magari gli esami che le dicevano potrebbero essere dirimenti per escludere ogni dubbio su una possibile infezione, comunque secondo me faccia la RMN e un controllo con il collega ortopedico e poi magari mi faccia sapere, a sua disposizione Cordiali Saluti e buona domenica a lei è famiglia. Comunque non si preoccupi tutto si risolve
Buongiorno, scusi il ritardo, il risultato della risonanza magnetica pur non vedendo le immagini, da quello che mi dice dovrebbe esserci una lesione di tipo cartilagineo al livello del condilo femorale mediale, con sofferenza Dell’osso sottostante, inoltre è presente una reazione infiammatoria con sinovite e versamento endoarticolare, per migliorare la sintomatologia e la sofferenza Dell’osso le consiglio di effettuare della magnetoterapia anche a domicilio, per quanto riguarda la lesione cartilaginea l’ideale sarebbe vedere le immagini che sono sicuramente dirimenti sul problema, le consiglio inoltre se non lo ha già fatto di portare in visione la RMN all’ortopedico di riferimento Cordiali Saluti
Buon pomeriggio a lei, mi sembra un pochino strano questa evenienza di problematica e questa serie di interventi chirurgici in meno di 1 anno, comunque tutto è possibile, il trattamento delle lesioni cartilaginee dipende dal tipo di lesione, dalle dimensioni e dall’età del paziente, si può eseguire in tre modi: è possibile prelevare una pasticca di cartilagine ed osso da zone non utilizzate del ginocchio e – dopo aver rimosso la zona danneggiata – trapiantare l’innesto durante lo stesso intervento (eseguibile in artroscopia); un’altra opportunità viene dall’eseguire delle microfratture, cioè perforando la zona sofferente, stimolando una cicatrizzazione (e non la ricrescita della cartilagine); la terza e più complicata metodica permette di eseguire un prelievo di cellule cartilaginee del paziente, di farle coltivare in laboratorio e di reimpiantarle dopo circa 30-40 gg. con un secondo intervento, oppure quella di posizionare delle membrane sostitutive cartilaginee nella zona di lesione. Tutte queste metodiche non hanno un risultato assicurato, che dipende in gran parte dalla capacità biologica e rigenerativa di ogni paziente, quindi più è giovane e meglio è, in quanto la capacità rigenerativa è maggiore. Penso che nel suo caso vista la lesione di piccole dimensioni, possa bastare l’esecuzione di microfratture con il posizionamento ( facoltativo) di membrana in artroscopia. Cordiali Saluti
Buongiorno ,il protocollo riabilitativo per il trapianto cartilagineo prevede 4 fasi: Fase 1: Fase della protezione dell’innesto (0-6 settimane) Tutore 0 gradi di estensione con divieto di carico per 30 gg, poi 0/90 gradi con carico parziale per 10 giorni, mobilizzazione passiva del ginocchio e rinforzo muscolare Fase 2: Fase di transizione (6-12 settimane) Rinforzo muscolare, terapia fisica, idrochinesiterapia, propriocezione Fase 3 Fase della maturazione (12-24 settimane) Rinforzo muscolare Fase 4: Fase del recupero funzionale (24-52 settimane) Recupero totale del ROM e del tono muscolare Il passaggio da una fase alla successiva e’ dettato dal raggiungimento di determinati obiettivi. Il ritorno alle attività sportive a basso impatto dopo 9 mesi, ad alto impatto dopo 12 mesi. Cordiali saluti
Buonasera, sicuramente il ginocchio di suo figlio dopo la ricostruzione del LCA e, dopo il secondo intervento, come si evince anche dall’ultima risonanza magnetica è sofferente, quindi magari ci vorrà un pochino di tempo in più, ma il decorso post-operatorio che le ho descritto è valido per tutte e tre le tecniche chirurgiche, in quanto il percorso post- operatorio non dipende dalla tecnica chirurgica utilizzata ma dalla maturazione e dalla guarigione della lesione cartilaginea, io farei anche prima dell’intervento della fisiochinesiterapia ( stimolazione ossea)per migliorare le condizioni dell’osso al di sotto della cartilagine. Cordiali saluti
Legamenti del ginocchio
Urgente Fattura
Buongiorno scusi il ritardo nella risposta, quello che le posso dire che molto probabilmente per una frattura tipo la sua forse era meglio mettere fin dal principio delle placche per avere una sintesi più stabile, ad oggi prima di intervenire magari farei prima una tac per fare una attenta valutazione della formazione del callo osseo e poi prenderei provvedimenti a riguardo. A sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento Cordiali Saluti Dott. Fabio Treia