Le lesioni del menisco I menischi si fratturano solitamente per traumi di tipo distorsivo. Una violenta rotazione del femore sulla tibia (che è vincolata a terra) a ginocchio semiflesso è il meccanismo traumatico più comune.
In questo caso la rima di frattura è netta e può essere descritta in base alla sua localizzazione (corno anteriore, corpo, corno posteriore) e al suo decorso.A volte il menisco non si frattura, ma si “sfrangia” in conseguenza dell’usura.
Questa condizione è correttamente definita meniscopatia degenerativa. La rottura di un menisco si presenta di solito con dolore, impotenza funzionale e un versamento articolare. Se la frattura ha dislocato una porzione di menisco che ostacola il movimento, il ginocchio può sviluppare un blocco articolare, che, se non si risolve spontaneamente, richiede un trattamento chirurgico urgente in artroscopia.
In assenza di blocchi meniscali, i disturbi vanno gradualmente scemando entro 2-3 settimane, ma vengono solitamente risvegliati quando la porzione lesionata del menisco viene sollecitata (es. la flessione massima provoca dolore in presenza di una lesione del corno posteriore del menisco mediale). La meniscopatia degenerativa, al contrario, comporta di solito una sintomatologia subdola, con dolore dopo affaticamento e in massima flessione.
Raramente si osserva un versamento significativo. Spesso i disturbi ricalcano quelli di un’iniziale gonartrosi . La diagnosi di lesione meniscale è innanzitutto clinica. A conferma di un preciso sopetto clinico, lo specialista richiederà una risonanza magnetica, che costituisce l’esame più accurato per lo studio dei menischi.
Il menisco è una struttura quasi completamente avascolare, cioè privo di vasi sanguigni, con la sola eccezione del margine periferico che si inserisce sulla capsula articolare. Questa situazione spiega perché il menisco non sia capace di processi riparativi. Una lesione meniscale, in pratica, necessita di un trattamento chirurgico ortoscopico con regolarizzazione della lesione cercando di risparmiare la maggior quota possibile di tessuto meniscale per non incorrere in una precoce artrosi post meniscectomia. In casi estremamente selezionati, ovvero rotture periferiche recentissime in soggetti giovani, è possibile eseguire la sutura della lesione.
Fabio Treia Chirurgo Ortopedico