ginocchio

Per Chirurgia Protesica si intende la  sostituzione, totale o parziale, dei diversi comparti che compongono l’articolazione con elementi sintetici, in grado di restituire mobilità e funzionalità all’articolazione. Mentre in passato si trattava di un intervento  destinato nella maggior parte dei casi agli anziani, attualmente anche i pazienti giovani, in alcuni casi giovanissimi, vengono sottoposti a questa procedura con maggior frequenza. 

ll ginocchio è un’articolazione formata dal femore e dalla tibia.

Anteriormente partecipa all’articolazione anche la rotula, un osso sesamoide che, oltre a proteggere il ginocchio, facilita l’azione del muscolo quadricipite operando come una carrucola durante la flesso-estensione della gamba.
Completa l’articolazione il perone, posto lateralmente alla tibia. Tutte le superfici articolari sono rivestite di cartilagine, uno speciale tessuto protettivo che diminuisce gli attriti interni all’articolazione.All’interno del ginocchio troviamo i menischi uno mediale ed uno laterale. Il menisco mediale, tra i due è il più grande, ha forma di  C o semiluna ; il menisco laterale,  più piccolo, la cui forma rappresenta più un ferro di cavallo. Sono delle strutture fibro-cartilaginee a sezione triangolare, sono costituiti da un corno anteriore, da un corno posteriore e da un corpo.
 
La loro presenza garantisce la congruenza tra le superfici articolari; entrambe queste strutture funzionano come cuscinetti ammortizzatori, facilitando i movimenti e proteggendo le superfici articolari del ginocchio dall’usura.Un manicotto fibroso, chiamato capsula articolare, avvolge l’intera articolazione, stabilizzandola durante i movimenti. Una membrana, detta sinoviale, riveste la superficie interna della capsula e secerne un liquido vischioso che lubrifica e nutre l’ articolazione.

Il ginocchio viene stabilizzato da quattro robusti legamenti: due extracapsulari (cioè più esterni) chiamati rispettivamente legamento collaterale mediale o interno (LCM) e legamento collaterale laterale o esterno (LCL), e due intracapsulari (è più interni) detti crociato anteriore (LCA) e legamento crociato posteriore (LCP).

I legamenti crociati sono i principali responsabili della stabilità del ginocchio. Essi sono tesi tra il femore e la tibia e decorrono all’interno dell’articolazione.

Prendono il nome di “crociati” perchè si incrociano al centro dell’articolazione. I legamenti crociati anteriore e posteriore impediscono lo spostamento rispettivamente anteriore o posteriore della tibia rispetto al femore

Esistono poi numerose altre strutture anatomiche come borse e legamenti minori che nel loro insieme provvedono ad aumentare la stabilità e la funzionalità dell’articolazione.

ginocchioL’artrosi del ginocchio, o gonartrosi, è la più comune malattia del ginocchio in età senile.

E’ una malattia cronico-degenerativa, che porta ad un danno articolare crescente fino a comportare un grado significativo di disabilità. È caratterizzata da  un'”usura” dei capi articolari, nella quale lo strato di cartilagine che riveste i condili femorali e i piatti tibiali si assottiglia progressivamente fino ad esporre l’osso sottostante.

Questo reagisce addensandosi e producendo escrescenze periferiche, gli osteofiti.

Anche la rotula può essere coinvolta dal processo artrosico, da sola od insieme agli altri compartimenti (femoro-tibiale mediale e laterale) con alterazione del piano di scorrimento tra la rotula e la troclea femorale.

Nelle fasi avanzate si assiste a deviazione dell’asse anatomico del ginocchio (ginocchio varo o valgo artrosico) ed ad una sofferenza dei tessuti circostanti (sinovite) con forte compromissione dell’articolarità del ginocchio.

Possiamo distinguere una gonartrosi primitiva che si genera per un danno cartilagineo progressivo; oppure possiamo trovarci di fronte ad un’artrosi secondaria dovuta a patologie sistemiche (artrite reumatoide), traumi del ginocchio (danno cartilagineo diretto, instabilità del ginocchio dovuta a rottura dei legamenti crociati, lesioni meniscali inveterate o esiti di meniscectomie), malallineamenti costituzionali del ginocchio.

Clinicamente il ginocchio artrosico e’ innanzitutto dolente, soprattutto al carico, durante la deambulazione, e ai movimenti forzati di flessione. Nei casi avanzati, si assiste ad una limitazione articolare, con una mancanza di estensione completa, e il dolore compare anche a riposo.

Frequenti sono i versamenti intrarticolari. La mobilità della rotula diminuisce, e si assiste ad un progressivo decremento della tonotroficità del muscolo. L’esame clinico, evidenzierà i sintomi appena descritti; uno studio radiografico delle ginocchia sotto carico nelle proiezioni standard (antero-posteriori e laterali), postero-anteriori secondo Rosenberg e proiezioni assiali per le rotule metterà in luce una riduzione della rima articolare, una sclerosi dell’osso sub condrale ed eventuale osteofitosi.

Utile anche una radiografia del bacino e degli arti inferiori su pellicola millimetrata per mettere in evidenza alterazioni dell’asse anatomico dell’arto inferiore. Nelle fasi iniziali del processo artrosico, e’ possibile avere buoni risultati con una terapia antinfiammatoria per via generale o mediante terapia infiltrativa, la fisioterapia come la tecar, e la ginnastica, possono essere utili come supporto terapeutico.

Si consiglia di effettuare sempre movimento articolare possibilmente in acqua per cercare di elasticizzate l’articolazione, di calare di peso qualora ce ne fosse bisogno. Qualora il trattamento conservativo non comportasse risultati soddisfacenti si deve passare alla terapia chirurgica.

La protesizzazione del ginocchio è un intervento risolutivo che permette al paziente, dopo adeguata terapia riabilitativa, di riprendere le attività quotidiane risolvendo definitivamente la sintomatologia dolorosa e le limitazioni articolari.

Esistono protesi totali di ginocchio in cui entrambe i compartimenti femoro-tibiali vengono sostituiti (la protesizzazione della rotula è una procedura poco praticata in Europa) e protesi mono-compartimentali che vengono impiantate quando solo un compartimento del ginocchio è interessato dal fenomeno artrosico e quando non ci si trova davanti ad un’importante deviazione dell’asse anatomico del ginocchio.

Le tecniche artroscopiche sono destinate a pazienti giovani che ancora non hanno sviluppato un’artrosi franca (soggetti affetti da condromalacia e non artrosici) e sono mirate a migliorare le condizioni trofiche della cartilagine articolare.