alluce valgo piedeL’ALLUCE VALGO: NOVITA’ SUL TRATTAMENTO CHIRURGICO

L’alluce valgo è una delle patologie più diffuse a carico del piede.
E’ caratterizzato da una deformità dell’alluce che comporta una deviazione laterale della falange, con lussazione dei sesamoidi, due piccole ossa entro le quali si trova l’articolazione dell’alluce.

In genere, questa deformità è accompagnata da una tumefazione dolente della parte interna del piede, la cosiddetta “cipolla”o “patata” (in base alle regioni geografiche), che altro non è che una forma di borsite, cioè di infiammazione da sfregamento con la calzatura.

La deformità dell’alluce valgo si associa spesso al piede piatto, in quanto la ridotta curvatura della pianta porta a sovraccaricare in modo esagerato la parte anteriore del piede, e può causare, oltre a lesioni cutanee (callosità, ulcerazioni), anche deformazioni al secondo e terzo dito, definiti “a martello” e meta tarsalgie associate, con conseguenze quindi sulla deambulazione e sulla postura.

Chi maggiormente soffre di alluce valgo è la donna (dieci volte più dell’uomo), in genere di età matura o senile, e soprattutto se vi sono casi di ereditarietà.

Per correggere alluce valgo, dita a martello, metatarsalgie e altre frequenti problematiche del piede oggi scende in capo la chirurgia mininvasiva con tutti i vantaggi che ne derivano, a partire dal recupero più veloce e al minor rischio di complicazioni.

L’importante, però, è intervenire al momento giusto perché se la situazione degenera bisogrx piede alluce valgona optare per soluzioni più impegnative dal punto di vista chirurgico.

Introdotta in Europa, da Mariano De Prado, questa nuova tecnica chirurgica, messa a punto da Stephen Isham negli anni ’90, utilizza dei piccoli forellini cutanei attraverso i quali vengono introdotte delle frese con le quali si eseguono delle osteotomie (tagli dell’osso) per correggere le deformtà e la fastidiosa cipolla.

Questa tecnica non prevede, contrariamente alle altre metodiche in uso, l’utilizzo di nessun mezzo di stabilizzazione esterna (fili metallici semirigidi) o interni(viti o placche), ma semplici fasciature applicate con tecnica particolare che vengono rinnovate una volta alla settimana per tre settimane al termine delle quali si può passare all’utilizzo di una calzatura comoda, ma chiusa.

Questo tipo di intervento chirurgico si effettua con anestesia loco-regionale (ankle block) ,assicurando un minore stress e un rapido recupero funzionale anche grazie l’utilizzo di anestetici a lunga durata che eliminano completamente il dolore post-operatorio tanto da poter far camminare immediatamente dopo il paziente con una semplice scarpa piatta in modo da eseguire questo intervento in regime di day hospital.

Grazie a questo tipo di approccio, inoltre, il piede si gonfia meno e il dolore è nettamente minore rispetto alle altre tecniche.

rx piede intervento chirurgico percutaneaNon solo, anche il rischio di infezioni diminuisce notevolmente. Pertanto una breve durata dell’intervento, in media 20 minuti (circa 1 ora negli interventi tradizionali), un post-operatorio più semplice e meno doloroso, una deambulazione praticamente immediata, con apposita calzatura, e le minori complicanze la rendono oggi una tecnica particolarmente gradita dal paziente.

D’altro canto però non tutti gli alluci valghi sono uguali e la soluzione mininvasiva può essere proposta solo se l’angolo di deviazione dell’alluce verso l’esterno non supera una certa soglia.

Ecco perché prima di scegliere l’approccio chirurgico più adatto è fondamentale un attento studio radiografico del piede in appoggio e un controllo specialistico, in quanto non va dimenticato che è il chirurgo a dover scegliere l’intervento più appropriato per ogni piede e che qualunque sia la tecnica, tradizionale, percutanea od “ibrida”, un misto delle due, deve essere la più risolutiva e vantaggiosa per il paziente.

Dott. Fabio Treia
Chirurgo Ortopedico

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