La neve è finalmente arrivata anche sulle montagne italiane e molti appassionati ne approfitteranno per trascorrere qualche giorno di relax e di divertimento sulle piste da sci. Il rovescio della medaglia è che alcuni sciatori, siano essi amatoriali o esperti, potrebbero essere vittime di un incidente sulla neve. Ogni anno, infatti, sono circa 35.000 gli infortuni che coinvolgono gli sciatori e circa il 70% di questi sinistri richiedono il ricorso a una struttura sanitaria specializzata.

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Tutti gli sport che si effettuano sulla neve (sci, snowboard, slittino, ecc.) vengono praticati perlopiù per trarre piacere da un contesto ecologico gradevole e, nel contempo, per praticare un’attività fisica divertente e stimolante. Poiché percorrere una pista di sci non è una cosa naturale per l’organismo umano, è necessario equipaggiarsi con un’attrezzatura specifica: gli scarponi da sci, ad esempio, sono realizzati in maniera tale da mettere il piede nelle condizioni di effettuare movimenti per cui non è naturalmente portato; agiscono, in altri termini, allo stesso modo delle pinne per il nuotatore o delle staffe per il fantino.

I principali traumi causati dagli incidenti sugli sci

La maggior parte degli infortuni sugli sci sono provocati da cadute accidentali dovute alla distrazione dello sciatore o comunque alla perdita di controllo dell’attrezzatura; una percentuale significativamente inferiore di sinistri, invece, è determinata dalle collisioni tra sciatori o tra sciatori e snowboarder.

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Di seguito proponiamo un elenco dei principali traumi che si verificano in seguito a un incidente sugli sci:

1 – distorsione (32%): questa tipologia di trauma, meglio nota come slogatura, interessa soprattutto gli arti inferiori e in particolare il ginocchio; essa consiste nella lesione di uno o più legamenti. In tal caso si consiglia di rimanere a riposo per evitare di peggiorare lo stato dell’infiammazione; è anche opportuno applicare del ghiaccio sulla parte e di assumere antinfiammatori non steroidei (topici se il dolore non è intenso, orali qualora esso sia acuto). Naturalmente è sempre opportuna una visita specialistica per una valutazione oggettiva del trauma subito.

2 – contusione (26%): si tratta di un trauma di lieve entità che comprime e schiaccia i tessuti molli sottostanti, ma che può lasciare indenne la superficie cutanea. Si consiglia in questo caso riposo assoluto, applicazione di una borsa del ghiaccio (ice bag) sulla parte dolorante, oltreché un bendaggio costrittivo.

3 – fratture (12%): si tratta di interruzioni dell’integrità strutturale dell’osso. Va detto che esse sono molto più frequenti tra gli snowboarder che tra gli sciatori. In questo caso è necessario sottoporsi a un esame radiografico e rivolgersi a uno specialista del settore ortopedico.

4 – ferita o escoriazione (7%): si tratta di lesioni dovute allo schiacciamento dei tessuti molli. In questo caso si consiglia di pulire e disinfettare accuratamente la parte e di servirsi di apposite garze sterili.

5 – lussazione (6%): il termine deriva dal latino luxus, che letteralmente significa “andato fuori posto”. Si tratta dello spostamento permanente dalla propria sede di un capo articolare dovuto a un trauma o a un falso movimento. Ricordiamo che le lussazioni più comuni tra gli sciatori sono quelle che interessano le spalle. In questo caso si consiglia di effettuare un esame radiografico di accertamento e di sottoporsi a manovre correttive effettuate da personale medico specializzato. Nella maggior parte dei casi si rende necessario ricorrere alla fisioterapia riabilitativa, ma, talora, può anche essere necessario un intervento chirurgico. Sarà in ogni caso l’esame obiettivo dell’ortopedico a indicare il percorso terapeutico necessario.

6 – altro (17%).

Come evitare gli infortuni sugli sci

Naturalmente è opportuno non demonizzare lo sci, ma è pur vero che chi pratica questo sport deve imparare a responsabilizzarsi. In virtù di questa considerazione gli esperti consigliano di effettuare una adeguata preparazione atletica al fine di recuperare il tono muscolare e di rendere elastiche le articolazioni, almeno due mesi prima della settimana bianca: in tal modo sarà possibile ridurre in maniera significativa la possibilità di incorrere in traumi causati dagli incidenti sugli sci. Qualora invece si intenda praticare il cosiddetto sci di fondo è importante eseguire un allenamento aerobico ad hoc (cyclette, nuoto, jogging), finalizzato a migliorare la propria resistenza fisica.

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In secondo luogo quando ci si sente stanchi è importante fermarsi e non sottoporsi a ulteriori sforzi eccessivi, in quanto in questa circostanza si rischia di assumere una postura inadeguata e in grado di favorire l’infortunio. I segnali d’allarme che il corpo invia sono:

1 – l’affanno;

2 – l’astenia;

3 – la riduzione della velocità di reazione.

In terzo luogo si consiglia di seguire la regola della gradualità: dopo aver effettuato un opportuno riscaldamento (esercizi di stretching) prima di scendere in pista, è necessario, in una prima fase, procedere con velocità ridotta ed evitare movimenti bruschi. Solo successivamente sarà possibile tenere un ritmo più sostenuto.

Anche una corretta alimentazione contribuisce a rendere l’esperienza sugli sci più sicura: prima di scendere in pista si consiglia di consumare un pasto leggero e di evitare le bevande alcoliche. Cibo in eccesso e alcool, infatti, possono ridurre la reattività muscolare e la concentrazione mentale, entrambe necessarie per realizzare performance a prova di caduta.

D’altra parte quando si percorrono le piste da sci è sempre consigliabile indossare un casco protettivo per evitare che un’eventuale caduta possa provocare un trauma cranico: quest’ultimo, qualora provochi una lesione grave all’encefalo, può rivelarsi anche mortale. Ricordiamo a tal proposito che l’uso del casco per i ragazzi fino ai 14 anni di età è stato reso obbligatorio nel 2003 dalla legge denominata “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo”; tuttavia sarebbe bene che anche gli adulti imparassero a utilizzarlo ogni volta che indossano un paio di sci, in quanto la maggiore incidenza di lesioni craniche o al volto si ha tra gli sciatori di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

La prudenza, come sempre, è l’atteggiamento migliore per preservarsi da qualsiasi infortunio: a tal fine è necessario evitare accuratamente i fuori pista ed essere pienamente consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti.

Infine è altrettanto importante a scopo di sicurezza che lo sciatore conosca in maniera approfondita l’attrezzatura e gli accessori che vengono utilizzati per la pratica dello sport.

Italia: un Paese a misura di sciatori

L’Italia, rispetto ad altri Paesi, presenta un numero maggiore di standard di sicurezza, oltreché efficaci campagne di sensibilizzazione finalizzate a favorire la prevenzione. Non a caso il nostro legislatore è l’unico a contemplare delle norme di comportamento specifiche per lo sci.

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